Si tratta quindi ad un obiettivo che non implica necessariamente l'eliminazione totale delle emissioni, ma che deve comportare in modo concreto e misurabile, che ogni tonnellata di CO2 (o equivalente) emessa in atmosfera, deve essere compensata dalla rimozione di una quantità equivalente di gas serra, attraverso meccanismi naturali o tecnologici.
"Net Zero" è un obiettivo delle politiche climatiche dell'Europa
L'obiettivo Net Zero è centrale nelle politiche climatiche dell'Unione Europea (UE), che si è impegnata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo obiettivo è stato formalmente adottato con il Green Deal Europeo, il piano strategico dell'UE per rendere l'Europa il primo continente a emissioni nette zero di gas serra.
Come si intende raggiungere il NET ZERO
Chi propone il Net Zero ritiene di poterlo realizzare tramite una combinazione di strategie:
- Riduzione delle emissioni: Passare a fonti di energia rinnovabili, migliorare l'efficienza energetica, decarbonizzare settori come l'industria e i trasporti.
- Rimozione del carbonio: Utilizzare tecnologie per catturare e stoccare la CO2 (Carbon Capture and Storage, CCS).
- Compensazione: Acquistare crediti di carbonio o finanziare progetti che assorbono CO2 (ad esempio, piantare alberi, riforestare o finanziare impianti di energie rinnovabili).
Ambiguità e rischi associati al concetto di "Net Zero"
Nonostante la sua popolarità come obiettivo climatico, il concetto di Net Zero presenta alcune ambiguità e criticità:
Compensazioni contro riduzioni reali
- Molte aziende e governi puntano sul Net Zero senza ridurre significativamente le proprie emissioni, affidandosi invece a compensazioni (ad esempio, piantare alberi o acquistare crediti di carbonio). Questo può far sembrare che abbiano raggiunto l'obiettivo di zero emissioni, ma spesso tali compensazioni non riescono a bilanciare efficacemente le emissioni in un tempo adeguato. Un problema comune è che piantare alberi richiede anni per assorbire CO2, mentre le emissioni prodotte sono immediate.
Eccessiva fiducia nelle tecnologie di cattura del carbonio
- Alcuni piani per il Net Zero fanno grande affidamento su tecnologie come il Carbon Capture and Storage (CCS), che tuttavia non sono ancora sviluppate o implementate su larga scala. C'è il rischio di basare strategie future su soluzioni tecnologiche non ancora consolidate, trascurando la necessità di riduzioni immediate delle emissioni.
Tempi e ambizioni insufficienti
- Alcuni paesi e aziende fissano obiettivi di Net Zero per il 2050, ma senza definire adeguati traguardi intermedi o piani d'azione concreti per ridurre le emissioni nel breve termine (ad esempio, entro il 2030). Questo dilaziona l'azione climatica e potrebbe comportare un accumulo eccessivo di gas serra nei prossimi decenni, rendendo più difficile evitare gli impatti climatici più gravi.
Disparità tra settori e Paesi
- Il concetto di Net Zero non prende sempre in considerazione le differenze tra settori economici (ad esempio, industria pesante, trasporti) e tra Paesi con diversi livelli di sviluppo economico. Le economie avanzate hanno maggiori risorse per adottare tecnologie pulite, mentre i Paesi in via di sviluppo spesso dipendono ancora dai combustibili fossili e potrebbero richiedere più tempo e aiuti finanziari per raggiungere il Net Zero.
Possibili "scappatoie" legali e contabili
- Esistono ambiguità su cosa conti come "emissioni nette" e su come vengono contabilizzate. Ad esempio, alcune aziende possono escludere dal calcolo del Net Zero le emissioni indirette, come quelle prodotte dai fornitori o dai clienti (le cosiddette emissioni Scope 3). Questo consente di raggiungere apparentemente l'obiettivo di Net Zero, ma senza affrontare l'intero impatto climatico delle proprie attività.
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